TORX Trail Running Races 6-15 Settembre 2024

TOR330 Tor des Geants® - TOR450 Tor des Glaciers - TOR130 Tot Dret - TOR100 Cervino Monte Bianco - TOR30 Passage au Malatrà

eXtraordinary

eXtreme

eXperience

Giuseppe Grange

Il Tor è scoprire amici e luoghi

Toglietemi tutto ma non il mio Tor. Potrebbe dire così Giuseppe Grange, quest’anno alla sua sesta annata di corsa (vale a dire tutte) sui 330 chilometri delle Alte Vie valdostane. Anche se in due edizioni, quelle del 2012 e 2014, ha dovuto gettare la spugna per acciacchi fisici.

Puoi prepararti davvero alla perfezione, curare tutto al massimo, ma poi la lunghezza della corsa e i dislivelli presentano tutti i loro imprevisti. Non c’è niente da fare, conviene fermarsi, specie non vuoi avere danni che poi si trascinano per mesi. Tanto poi questa è una gara che andrà avanti per almeno un millennio, ci puoi sempre riprovare”. Un ragionamento che deve valere per tutti ma che vale doppio proprio per Giuseppe, che non può permettersi minimamente nessun infortunio proprio alla vigilia dell’autunno. Se non altro per questioni professionali. L’atleta residente a Pré San Didier, infatti, lavora alla Courmayeur Mont Blanc Funivie, è responsabile delle piste; quindi dirige, organizza, provvede alla sicurezza e a quant’altro. Vuol dire che trascorre gran parte delle sue giornate con gli sci ai piedi e proprio per questo un infortunio in corsa non può certo trascinarselo dietro a lungo.

Grange da tre anni fa parte del progetto Grivel, marchio d’eccellenza dell’artigianato imprenditoriale valdostano ben noto nella comunità alpinistica mondiale. Ovunque ci sia un appassionato di montagna, Grivel riesce a farsi apprezzare. “Gioachino Gobbi, ‘il signor Grivel’, è anche presidente della Courmayeur Mont Blanc Funivie, ma non è per questo che mi sponsorizza”, precisa ridendo Giuseppe. “Lo fa perché è uno sportivo dell’eccellenza e un grande sostenitore del Tor. Mi conosce da tanto tempo e apprezza il mio curriculum sportivo. Ho fatto diverse attività, dallo sci da fondo alla bici, dall’atletica al calcio, per citarne alcune. Le prime corse in montagna sono arrivate nel 1997, fui sollecitato da Alberto Motta: ‘basta contemplare le montagne, fare le passeggiate. Vieni a correre!’. Ho cominciato così, poi sono finito a fare gare ance in Spagna, in Francia, in Corsica… ‘sfruttando’ le amicizie che nascono lungo i sentieri. Il bello della corsa è proprio questo: si incrociano un sacco di persone con i quali è facile stringere legami duraturi”.

Anche così è nato il Team Grivel, in cui ci sono atleti di vari Paesi che si ritrovano spesso per stare e per correre insieme. E ognuno invita gli altri alle gare di casa sua. Questo permette di ampliare le proprie esperienze e alla squadra sostenuta dall’azienda ‘in giallo’, che ha sede a Courmayeur e stabilimento a Verrayes, di rafforzarsi.

Chiediamo a Giuseppe Grange quello che lui ritiene il rischio maggiore del Tor des Geants® e quale è invece l’aspetto che maggiormente gli è piaciuto nelle sue precedenti partecipazione.

I rischi ai quali non vorrei andare incontro sono quelli legati al maltempo. Non intendo la pioggerellina alla partenza o un temporale lungo il percorso, ma se capitasse una settimana filata di brutto tempo, specie in quota, non so se insisterei. Certo è che gli organizzatori fanno sempre tutto quel che serve per garantire la massima sicurezza. Il lato per me più sorprendente, invece, è stato non solo conoscere persone fantastiche come i volontari, ricchi di entusiasmo e gentilezze, ma anche scoprire alcuni angoli della mia Valle davvero sorprendenti, mai visti prima, specie nella parte bassa. La corsa ti permette di entrare nelle pieghe più remote dei territori e di scoprirne i tesori nascosti, paesaggistici e umani”.

Aggiornato: Lun, 08/06/2015 - 19:45